Trasporti eccezionali, la “rivoluzione” è in acqua  

Scritto da staff-interporto
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I crolli del ponte Morandi a Genova nel 2018 e del ponte di Annone in Brianza nel 2019 hanno mutato le logiche del trasporto su gomma. Dopo quelle tragedie, le principali industrie produttrici o assemblatrici di impianti (destinati ad esempio a siti petroliferi), hanno iniziato a ricercare sempre più alternative alle arterie stradali per i loro convogli straordinari.

Interporto di Rovigo si candida a pieno titolo quale soluzione ideale in questa direzione: posizionato lungo la via d’acqua che collega l’entroterra padano ai maggiori porti dell’alto Adriatico (Chioggia, Venezia, Trieste e Ravenna) mette anche a disposizione delle varie aziende spazi idonei per procedere alle operazioni di assemblamento.

Da tempo il sito polesano rappresenta un’eccellenza nel panorama nazionale, forte della sua posizione strategica in quanto unico in Italia a poter contare sulla modalità fluviale per chiatte di classe V: la sinergia soprattutto con Chioggia e Venezia è di vecchia data e annovera trasporti importanti come i quattro excharger del peso di 130 tonnellate ciascuno che da Rovigo hanno raggiunto il porto lagunare via Canalbianco per arrivare infine in Kuwait a bordo di una nave oceanica.

Un esempio perfetto di quel collegamento scalo fluviale-project cargo (colli eccezionali) che vede Rovigo luogo di partenza delle chiatte ma anche di transito come nel caso invece dei due grandi reattori in acciaio che hanno percorso senza intoppi i 120 chilometri dell’asta navigabile Tartaro-Fissero nel mese di novembre.