Conti in ordine e “capitale umano”, Interporto guarda ora all’agroalimentare

Scritto da staff-interporto
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Il Bilancio 2022 conferma per Interporto di Rovigo un trend che appare ormai consolidato: i 480mila euro con cui si è chiuso l’esercizio (420mila dopo il pagamento delle imposte) parlano di una realtà assolutamente in salute e capace anzi di raddoppiare i numeri con cui si era chiuso l’esercizio precedente.

Non male considerato che solo pochi anni fa la società di Viale delle Industrie si era trovata di fatto sul “mercato” con qualcuno che aveva tentato di avvicinarla a Padova: la trattativa alla fine non si concretizzò, forse anche per mancanza di obiettivi comuni, e da lì prese il via quel rilancio di cui oggi si vedono in modo chiaro i risultati. Se il presente è a dir poco roseo, le prospettive per il futuro indicano che, nonostante importanti sforzi e investimenti sia sul piano infrastrutturale che sulla riorganizzazione del personale, ci si proietta verso un nuovo, decisivo salto di qualità.

La linea, come rileva l’Amministratore Delegato Vitaliano Bressanin, appare tracciata e parte da un processo di trasformazione che ha portato la società da un profilo sostanzialmente “immobiliarista” a realtà capace di occuparsi di logistica avanzata, in grado di mettere a disposizione spazi coperti e non. “Più che clienti, preferisco definire partner le tante realtà che ci hanno scelto e che qui trovano un servizio di qualità. La scommessa di investire su software e infrastrutture devo dire che sta pagando e ripagando le nostre attese”, spiega. Ma non è tutto, perché a garantire i risultati è anche e soprattutto il personale, il “capitale umano”, come insiste Bressanin: “Garantire servizi all’attesa delle aspettative in un campo in continua evoluzione come la logistica è possibile soltanto creando un team che lavori unito e in sinergia. Abbiamo ottimizzato le risorse e oggi la squadra dei nostri collaboratori è il vero punto di forza di Interporto Rovigo”.

Non è un caso quindi che un’eccellenza come Zhermack abbia riconosciuto nel tempo l’alto valore dei servizi ampliando la propria presenza e portando qui la gestione diretta delle materie prime: presto potrà anche contare su nuovi spazi che permetteranno di stoccare materiale infiammabile e sposterà in zona anche il settore dei motori. “Con la gestione diretta dei prodotti semilavorati e finiti – prosegue l’Amministratore Delegato -, avviata da inizio anno, la proiezione per il 2023 è già passata da 684mila e 805mila euro e l’ambizione di arrivare all’utile netto di un milione non appare più un sogno, puntando magari ad ampliare gli spazi operativi per l’agroalimentare già serviti da binari, la prossima, nuova sfida che ci attende”.